Autoritratto o, meglio, vedo rosso, i miei due occhi visualizzati nel loro valore, né testa né croce.
Dioniso, rapito dai pirati, si riposa sulla nave il cui albero é carico di pampini ed i cui marinai, gettatisi nei flutti, si trasformano in delfini.
2014
inchiostro su tela
80 x 140
Andrea “Bobo” Marescalchi nasce a Roma il 14 settembre del 1954.
Frequenta il liceo artistico di Firenze e successivamente l’Accademia di Belle Arti,
che abbandonerà dopo pochi mesi.
Bobo nel 1975 inizia a eseguire lavori di grafica per l'Olivetti, crea con le sue fotografie portfolio per le modelle, ma soprattutto si interessa all’arte calligrafa orientale e si allena a replicare la velocità del gesto approfondendo e studiando tecniche e materiali (una passione che lo porterà pochi anni più tardi a prendere lezioni da una calligrafa giapponese a Milano).
Dagli anni 80 diventa assistente di Alighiero Boetti: per i suoi lavori userà una sublime tecnica di disegno realizzando le “Copertine” delle riviste riunite in grandi sequenze, e insieme, sempre a matita, gli elementi che poi vengono assemblati nelle “Carte”, o nella serie delle “Donnine” e in innumerevoli altre opere.
In quegli anni inizia anche a collaborare con Sol Lewitt, divenendo una delle sue mani per i grandi “Wall Drawing” che lo portarono a spostarsi in tutta Europa e America.
Nell'81-82 incontra Pedro Riz à Porta e Luca Pancrazzi, con cui si sviluppa un sodalizio artistico che li spinge a partecipare insieme a diversi eventi e mostre nei luoghi dove si ascolta musica e si fanno graffiti.
Dalla fine degli anni Ottanta in poi, grazie anche a una forte interlocuzione con Giovan Battista Salerno, sviluppa uno stile in cui l’oggettività dell’immagine si lega ad elementi inaspettati:
carte da gioco, quadrati magici, forme geometriche, numeri simbolici che si sovrappongono a colori (rosso e giallo soprattutto) sul dipinto di base eseguito a china, con toni di nero e grigio.
È affascinato dalla matematica, dalla simbologia numerica, dalla ripetitività e dalla perfezione aritmetica.
Elementi che entreranno in gioco nei reiterati lavori sugli aerei, sulle bestie (caproni, scimmie, serpenti, uccelli, tigri, cani e altri) sulle monete, sulle montagne nei boschi.
Ma anche nelle isole e i boschi che inizierà a dipingere dal 2003-4. Marescalchi negli ultimi anni introdurrà tra i suoi temi scacchi, teschi, armi ed esplosioni.
Dalla fine degli anni '80 lavora nello studio di via Toscanella a Firenze, ma nel 2002 si stabilisce in quello di Borgo Albizi, luogo amatissimo da Bobo dove studia e dipinge fino agli ultimi giorni della sua vita.
Muore a Firenze il 5 dicembre del 2015.